
21 Apr Il direttore delle Entrate Ruffini risponde in diretta agli studenti
Perché è necessario pagare le tasse per finanziare servizi fondamentali per la cittadinanza, come la sanità e la scuola? A spiegarlo, con parole semplici e con esempi concreti, a giovani e non più giovani, è il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in diretta web, nel corso della nuova trasmissione “Ne vale la pena” in onda ogni venerdì, dalle ore 10 alle 10,30, a partire da oggi, 21 aprile 2023, su Voicebookradio.com.
Il direttore, ospite fisso dello spazio dedicato al fisco, risponderà, in diretta, alle domande di studenti delle scuole secondarie di secondo grado. A condurre è l’autrice e speaker dell’emittente radiofonica Carlotta Valitutti. Per intervenire in diretta basta scrivere a voicebookradio.com@gmail.com.
Le puntate possono essere ascoltate, oltre che alla radio, anche scaricando l’app gratuita, disponibile su Android e Ios. E se la diretta è persa, è disponibile il podcast della puntata su Voicebookradio.com.
Scopo della trasmissione è fornire alle nuove generazioni consapevolezza del valore aggiunto rappresentato dal pagamento delle tasse, spiegando con semplicità a cosa servono e che fine fanno i contributi e le imposte versate dai cittadini.
Oggi c’è stato il primo confronto a “tu per tu” tra direttore e ragazzi. Ruffini ha dedicato le prime battute ai “fondamentali”, mettendo in chiaro, senza tecnicismi e con leggerezza, le differenze tra tassa, tributo, contributo e imposta, e gli scopi e i criteri con cui vengono rispettivamente applicati.
Ruffini ha sottolineato che nel pagare le tasse “C’è un tornaconto immediato, è un investimento personale, è il miglior investimento che si possa fare. Poi bisogna saperle spendere. Ma questo non riguarda l’Agenzia delle entrate”.
L’Agenzia, ha precisato, ha il compito di “raccogliere i tributi, che servono alla nostra comunità per essere una comunità e stare insieme, tutto quello che noi raccogliamo viene messo a disposizione dello Stato e lo Stato lo restituisce ai cittadini”. Ed è importante che i cittadini siano consapevoli di questo. È, in pratica, “un portafoglio unico” da cui attingere per fornire servizi, aiuti, e far fronte alle calamità, come possono esserlo i terremoti o come lo è stato, di recente, la pandemia.
Il direttore, nel suo intervento, ha posto l’accento su due punti deboli del sistema tributario italiano, la complessità e l’evasione fiscale. Due criticità che devono essere risolte di pari passo. L’evasione, tuttavia, è un fenomeno che “stiamo intaccando”. “L’anno scorso abbiamo raggiunto il record di recupero dell’evasione fiscale, abbiamo incassato 20 miliardi, abbiamo trovato chi la evadeva siamo riusciti a farci restituire 20 miliardi ma è una strada ancora lunga”.
Altrettanta attenzione va riservata alla semplificazione. “I miei datori di lavoro” ha precisato Ruffini “sono i cittadini ma capirlo è molto complesso, anche per la complessità delle norme. La giungla normativa consente al cittadino disonesto di nascondersi e al cittadino onesto di commettere errori. Per questo è necessario fare norme più semplici”.
Il direttore ricorda, infine, che nel cassetto fiscale di ciascun cittadino ogni anno è recapitata una lettera con cui il Fisco fa sapere al contribuente come sono stati spesi i soldi che ha versato nell’anno precedente. Questo per far capire che “I soldi non vanno in un calderone e non si sa che fine fanno, ma che servono per pagare i tuoi servizi”.
Fonte: https://www.fiscooggi.it/ Vai all’articolo originale