
21 Lug Cug, “10 anni in rete” per promuovere le pari opportunità
L’Agenzia delle entrate ha partecipato alla celebrazione del decimo anniversario della Rete nazionale dei Comitati unici di garanzia, che coinvolge 450 pubbliche amministrazioni

Lavoro di squadra, benessere organizzativo, cultura del rispetto, creazione di valore pubblico. Questi alcuni dei concetti chiave al centro del convegno “10 anni in Rete”, svoltosi il 18 luglio scorso per celebrare i dieci anni della Rete nazionale dei Comitati unici di garanzia (Cug). La scelta della sede, la Sala della Regina a Palazzo Montecitorio, non è stata casuale: proprio qui, infatti, il 16 giugno 2015, la Rete fu presentata per la prima volta alle istituzioni.
Da quel 2015 la Rete ha fatto molta strada. Ha saputo evolversi, diventando laboratorio di idee e punto di riferimento per le politiche delle pari opportunità passando dalle 30 amministrazioni inizialmente aderenti alle 450 del 2025. La Rete ha saputo cogliere l’opportunità dei cambiamenti sociali, diventando sempre più interlocutore credibile e autorevole.
Dopo i saluti istituzionali – presenti l’onorevole Benedetto Della Vedova, in rappresentanza del presidente della Camera dei deputati, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), Ilaria Antonini, Capo di gabinetto della ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità e Antonella Ninci, coordinatrice della Rete nazionale dei Cug – il convegno è entrato nel vivo. Tra i temi affrontati, quello del benessere all’interno del contesto lavorativo. Una esigenza rappresentata soprattutto dai più giovani, per i quali benessere significa sentirsi coinvolti, protagonisti di un progetto. Una Pa che vuole essere attrattiva per i giovani in fase di reclutamento e che vuole trattenere le risorse più mature deve quindi puntare su benessere e soddisfazione lavorativa delle proprie risorse attraverso la formazione, lo sviluppo, forme di flessibilità che vadano incontro alle aspettative delle persone.
A seguire, si sono svolte tre tavole rotonde. Nella prima, intitolata “La forza della Rete: la somma che fa la differenza”, è stato affrontato il tema della Rete come “moltiplicatore di contatti”, bacini relazionali, luogo di scambio di buone prassi e di crescita: è il superamento dell’individualismo a favore di una dimensione collettiva e condivisa, dove il capitale relazionale è fondamentale. Grazie anche al contributo della Rete e all’impegno personale di ciascuna delle persone che compongono i Cug, la Pubblica amministrazione deve puntare sulla formazione e sull’ascolto come leve per l’aggregazione e l’attrattività.
Nell’ambito della seconda tavola rotonda è stato fatto il punto su “Politiche di pari opportunità e inclusione nella Pa: bilanci e prospettive in una realtà in cambiamento”. Le statistiche dicono che nelle Pa le donne, pur in numero mediamente superiore agli uomini, risultano in netta minoranza quanto a copertura di posizioni apicali, pur in presenza talvolta di un maggior livello di istruzione che non si traduce in un vantaggio lavorativo, un tema che si connette con quello del gender pay gap. Le donne ad oggi sono quelle che maggiormente fruiscono di congedi parentali e permessi per svolgere ruoli di cura e assistenza, part time. È necessaria una maggiore spinta sugli strumenti di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, ma soprattutto un cambiamento culturale che parta dalla leadership che deve essere etica, in grado di ingaggiare e motivare le risorse. In tal senso il Cug e le sue iniziative, programmate, monitorate, misurate anche attraverso il portale dei Cug, devono essere sempre in linea con le reali esigenze del personale.
La terza e ultima tavola rotonda, dal titolo “Costruire la Pa di domani: equità, innovazione e valore pubblico”, ha visto, tra gli altri l’intervento di Laura Caggegi, Direttrice centrale risorse umane Agenzia delle entrate. Al centro del confronto le nuove sfide della Pa. Il rinnovo del personale, innanzitutto attraverso il reclutamento di migliaia di risorse negli ultimi anni. La formazione, non solo tecnica, ma anche mirata al consolidamento delle competenze trasversali del personale, a partire dalla leadership. L’uso della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Tutti scenari che implicano l’impegno a mettere al centro i valori dell’inclusione e della non discriminazione insieme ai Cug, ai consiglieri di fiducia, ai responsabili dell’inserimento delle persone con disabilità, quali fondamentali leve del cambiamento ben oltre l’ambito delle politiche del personale.
Le conclusioni della giornata sono state affidate ad Oriana Calabresi, coordinatrice della Rete nazionale dei Cug, che ha espresso tutto l’orgoglio per il percorso fatto fin qui, un percorso “di valore e di valori” per una Pa capace di essere accogliente e umana. La Rete è una comunità viva, dove a prevalere non è la gerarchia, ma lo spirito di collaborazione, la connessione, l’ascolto. Dieci anni non sono un punto di arrivo, ma un trampolino per le nuove sfide verso il cambiamento. La Rete è fatta dalle persone, e le persone sono più forti quando sono unite.
Fonte: https://www.fiscooggi.it/ Vai all’articolo originale