Bonus acqua potabile, comunicazioni dal 1° febbraio

Bonus acqua potabile, comunicazioni dal 1° febbraio

È ufficialmente aperta la finestra temporale per richiedere il bonus acqua potabile. A partire da oggi, 1° febbraio, e fino al 28 del mese, è possibile inviare all’Agenzia delle entrate la comunicazione per le spese sostenute nel 2023, tramite il servizio web disponibile sul sito. La procedura consente di compilare e inviare le spese direttamente online. Una volta entrati nell’area riservata bisogna seguire il percorso Servizi, Agevolazioni, Credito d’imposta dell’acqua potabile.

Per la comunicazione è disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate l’apposito modello. È possibile anche inviare una comunicazione predisposta in conformità alle specifiche tecniche indicate nella scheda informativa. Prima della trasmissione i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità tramite l’apposito software predisposto dalle Entrate.

Inizialmente introdotto per il biennio 2021-2022, il bonus è stato poi esteso al 2023 dalla legge di Bilancio 2022. A seguito della proroga, con il provvedimento delle Entrate del 9 gennaio 2024,  sono stati disposti i relativi aggiornamenti. Sul punto vedi anche l’articolo di Fiscooggi “Bonus acqua potabile 2023, prassi in versione aggiornata”.

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta nella misura del 50% per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica, finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua.

L’imposto massimo agevolabile è di 1000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche e di 5000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e per gli enti non commerciali.

Le spese dovranno essere documentate da fattura elettronica o da un documento contenente il codice fiscale del beneficiario. I privati e in generale i soggetti diversi dalle imprese in contabilità ordinaria dovranno effettuare il pagamento tramite sistemi tracciabili.



Fonte: https://www.fiscooggi.it/ Vai all’articolo originale