Sul sito del ministero della Cultura i videogame di “valore culturale”

Sul sito del ministero della Cultura i videogame di “valore culturale”

Pubblicati sul sito della Dg Cinema e Audiovisivo il decreto direttoriale 8 aprile 2024 e l’elenco delle opere riconosciute di valore culturale secondo i criteri e i parametri stabiliti dalla specifica normativa per l’accesso al credito di imposta a favore delle imprese di produzione di videogiochi. Il riferimento è alla prima sessione 2023 del beneficio. L’importo assegnato, per ora teorico, diverrà definitivo dopo la verifica degli ulteriori requisiti richiesti.

Stiamo parlando della misura agevolativa (articolo 15, legge n. 220/2016) riservata ai produttori delle opere videoludiche che presentano le caratteristiche di “valore culturale” definite nella tabella A allegata al Dm 187/2021, il decreto che mette a punto le disposizioni applicative del tax credit.

L’incentivo consiste in un credito d’imposta pari al 25% del costo eleggibile di produzione, come definito nella tabella B allegata allo stesso Dm, di videogiochi riconosciuti di nazionalità italiana, fino all’ammontare massimo annuo di un milione di euro per ciascuna impresa di produzione o per ciascun gruppo di imprese.

Il riconoscimento del bonus è subordinato, in prima battuta, alla validazione da parte dell’apposita commissione esaminatrice, che assegna i punteggi alle opere in base ai criteri della tabella A su richiamata. Si supera l’esame con un punteggio non inferiore a 70 su 100. Successivamente, per ogni sessione, la Dg Cinema e Audiovisivo pubblica sul proprio sito, con un proprio decreto, l’elenco delle opere “promosse” e il credito d’imposta teorico assegnato alle imprese beneficiarie. Quest’ultime, per non perdere il contributo, entro centottanta giorni dalla data della prima commercializzazione e, comunque, non oltre 36 mesi dalla pubblicazione del suddetto elenco, devono inviare richiesta definitiva del bonus.

Entro sessanta giorni dall’istanza definitiva gli interessati riceveranno comunicazione del credito d’imposta effettivamente riconosciuto.

La somma concessa è spendibile tramite compensazione con F24 a partire dal 10 del mese successivo a quello di pubblicazione dell’elenco delle opere promosse dalla commissione esaminatrice a patto che le spese di produzione siano sostenute secondo quanto stabilisce l’articolo 109 del Tuir e che il pagamento delle stesse sia avvenuto effettivamente.

Il modello F24 deve essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle entrate, utilizzando il codice tributo “6977” istituito con la risoluzione n. 26/2022.



Fonte: https://www.fiscooggi.it/ Vai all’articolo originale